Descrizione
Chiedo scusa per la pretesa di volervi impegnare con la lettura di alcune mie brevi annotazioni che, pur traendo origine da una mia vicenda personale, ritengo che appartengano alla Sicilia ed al Popolo Siciliano e vadano quindi rese note a chi intende comprendere un importante “pezzo” di storia siciliana: la storia della Riforma Agraria.
La vicenda personale alla quale mi riferisco è la mia nomina, il tre Maggio del 2013, quale Commissario Straordinario dell’Ente di Sviluppo Agricolo.
Ricordo bene quella data perché, riflettei a lungo, prima di accettare quella nomina.
La mia lunga esperienza lavorativa nel settore agricolo mi rendeva, infatti, consapevole che, accettando quella nomina, avrei dovuto guidare un Ente che, dal 1965, governava, in tutta la Sicilia, quella che è stata, secondo alcuni studiosi, la più importante riforma dell’intero secondo dopoguerra: la Riforma Agraria ovvero “il sogno della terra restituita ai contadini”.
Sarebbe stato, pertanto, mio dovere, accettando quella nomina, non solo amministrare bene con competenza, rigore e grande senso di responsabilità ma, essere all’altezza della situazione per onorare, degnamente, con ogni mio atto o azione, la memoria di tanti uomini e donne morti inseguendo il sogno di avere una terra da coltivare e che con il loro sacrificio hanno contribuito a scrivere un’importante “pagina” di storia della Sicilia.
Ho ritenuto necessario tratteggiare anche le ombre perché è proprio al fine di rimuovere e correggere tali ombre e di allontanare il pericolo di infiltrazioni mafiose, contribuendo a rendere reale il sogno della “terra restituita ai contadini”, che ho elaborato, redatto e sottoscritto nel 2014, quale Commissario Straordinario dell’ESA, unitamente al Ministero degli Interni per il tramite della Prefettura di Messina, un protocollo di legalità che non aveva precedenti in Sicilia, finalizzato a contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa e di ingerenza criminale nei provvedimenti di rilascio di concessioni, nelle assegnazioni, nei riscatti e nelle affrancazioni dei tanti terreni nella disponibilità dell’ESA, disseminati in tutto il territorio regionale.
Questo protocollo di cui vado molto fiero, è stato innovativo e molto importante perché ha aperto la strada, in Sicilia, ad una stagione di riflessione legata all’utilizzo dei terreni demaniali nella disponibilità, non solo dell’ESA, ma anche di altri Enti come i Comuni ed altri Enti vari.
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